Onde nello spaziotempo

Onde nello spaziotempo. Einstein, le onde gravitazionali e il futuro dell’astronomia – Recensione

Le onde gravitazionali sono una perturbazione spaziotemporale.
Roba che più fantascienza di così proprio non si può. O forse no?

Govert Schilling, giornalista e scrittore scientifico olandese appassionato di astronomia, autore per le riviste Sky and Telescope e Science oltre che di vari libri sull’astronomia, racconta la storia, la fisica e la ricerca delle onde gravitazionali con una precisione e una piacevolezza uniche nel suo libro “Onde nello spaziotempo. Einstein, le onde gravitazionali e il futuro dell’astronomia”, edito in Italia da Codice Edizioni.

La narrazione parte da lontano: dal 1906 e dalla pubblicazione della teoria della relatività generale di Albert Einstein. E arriva ad oggi, nuova interessantissima era per l’astronomia, in cui possiamo studiare l’universo anche attraverso le onde gravitazionali che increspano lo spaziotempo.

Copertina di Onde nello spaziotempo, di Govert Schilling. Immagine: ibs.

COSA MI È PIACIUTO

Onde nello spaziotempo” è scritto bene.

Non era un’impresa facile: si sta parlando di un fenomeno la cui intuizione discende dalla teoria della relatività generale, ma che lasciava perplesso lo stesso Einstein. Per apprezzare l’importanza, l’eleganza e la sottigliezza delle onde gravitazionali, occorre avere delle basi di fisica. E… le chiamo basi, ma in realtà si tratta di un pizzico di elettromagnetismo, una sventagliata di comportamento ondulatorio (interferenza inclusa) e qualche etto di relatività generale, con la sua bizzarra necessità di trasformare il tempo nella quarta coordinata.

Una narrazione non banale, dunque. Ma è proprio in questo che sta il trucco di Schilling: nella narrazione.

L’intero “Onde nello spaziotempo” è una sapiente fusione tra divulgazione scientifica e narrazione, ricca di aneddoti, descrizioni di luoghi affascinanti e inconsueti (non capita tutti i giorni di visitare un interferometro lungo 4 chilometri) e un tocco di personale entusiasmo, come il racconto del momento in cui l’autore tiene in mano la penna di Einstein.

In questo modo il libro non è solo prezioso dal punto di vista delle informazioni che contiene, ma anche e, a tratti, soprattutto per lo stupore e la partecipazione che trasmette.

“Onde nello spaziotempo” racconta efficacemente cosa siano le onde gravitazionali, perché siano importanti e come le si rilevi. Ma, se mi concedi la metafora, assume anche l’aspetto di una navigazione porto dopo porto tra i luoghi della storia e della ricerca delle onde gravitazionali, lungo il tempo di tutte le interviste che Schelling ha raccolto tra i protagonisti dell’epica impresa.

Irresistibile poi il racconto del primo segnale rilevato, GW150914, con la notizia trapelata prima dell’annuncio ufficiale e tutto l’attento e frenetico lavoro di verifica dei dati e di comunicazione della notizia epocale.

Insomma, un autore che comprende la fisica, la sa raccontare, e anche in modo avvincente. Giudizio ottimo.

COSA NON MI È PIACIUTO

Trovare qualcosa che non mi sia piaciuto del libro questa volta mi è difficile.

Ricordo di aver accumulato stanchezza verso la fine, eppure anche gli ultimi capitoli sono molto interessanti. Per quanto mi riguarda, soprattutto dal punto di vista scientifico. Mettono infatti in relazione le osservazioni di onde gravitazionali con il cosiddetto follow-up, ovvero il ripuntare immediatamente la zona d’origine della perturbazione gravitazionale con strumenti tradizionali, i telescopi che “vedono” lo spettro elettromagnetico. Questo è fondamentale nel comprendere i fenomeni che animano l’universo: è il vero senso della nuova era, quella dell’astronomia multimessaggera.

Infine Schilling illustra le prospettive future. Ancora una volta, preparati a qualcosa che sembra venuto fuori dalla penna di uno sceneggiatore di fantascienza: un interferometro spaziale, LISA (Laser Interferometer Space Antenna), tre satelliti artificiali distanti milioni di chilometri che rileveranno il passaggio di onde gravitazionali direttamente nello spazio.
Ecco, la stanchezza che ricordo era sul dettaglio di come la missione LISA abbia avuto destino altalenante prima di essere approvata definitivamente. Diciamo che, ad un certo punto lungo la lettura del libro, il lettore ha già interiorizzato bene la necessità di procedere coi piedi di piombo nel valutare le missioni scientifiche e decidere con lungimiranza in quali di queste investire milioni di dollari, anche senza esplicitare ulteriori dettagli su ogni singolo progetto.
(Oh, ciò significa che per chi cerca una cronaca dettagliata questo libro è favoloso!)

A CHI NE CONSIGLIO LA LETTURA

Trovo che “Onde nello spaziotempo” abbia tre livelli di lettura

  • la divulgazione scientifica sulle onde gravitazionali e i mezzi tecnologici necessari alla loro ricerca
  • la narrazione dell’indagine dell’autore, in viaggio tra i luoghi e i personaggi chiave che hanno fatto la storia della ricerca nell’ambito
  • la descrizione di tutte le difficoltà e le incertezze, anche in termini di stanziamento dei fondi, contro cui il progresso di questa ricerca ha dovuto lottare

Consiglio dunque la lettura di questo libro ai colleghi, fisici e astrofisici che parlano di scienza, che vogliano un manualetto comodo che raccoglie tutte le informazioni sulle onde gravitazionali nello stesso post.
Ma anche al profano che, se pure si perdesse qualche dettaglio scientifico o tecnologico durante la lettura, di sicuro potrà apprezzare la narrazione dell’impresa umana.

Poi, sì, come dice lo stesso Schilling (parlando di relatività):

Tutto ciò non è affatto facile da capire, se lo state leggendo la prima volta […]
(Se vi siete persi potete tornare a rivedere queste righe domani, o la prossima settimana).

Govert Schilling, Onde nello spaziotempo, Torino, Codice Edizioni, 2018, p.29

Ma se le onde gravitazionali ti incuriosiscono almeno un po’, questo libro è la lettura che non deve mancarti!


Prima di buttarti nella lettura di questo libro vuoi sapere qualcosa in più sulle onde gravitazionali? Lasciami un commento qui sotto, e ne trarrò spunto per risponderti con cura in un prossimo articolo.

Oppure, leggi il mio ultimo articolo sul tema: Onde gravitazionali e buchi neri impossibili.


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